LA MAMMOGRAFIA DIGITALE
In Medicina ed in particolare in radiologia,l’utilizzo diimmagini ottenute con tecniche digitali è ampiamente entrato nella pratica clinica (basti pensare alla ETG,TC,RM).La mammografia digitale sta entrando ormai nell’utilizzoroutinario,con un grosso impatto sullo screening che sulladiagnostica. L’acquisizione digitale dell’immagine a raggi X presenta vantaggi in termini di disponibilità ed elaborazione dell’immagine e di CAD. Nella mammografia digitale full-field il sistema schermo-pellicola è sostituito da un detettore digitale fisso o rimovibile. Analogamente alla mammografia analogica il mammogramma è ottenuto utilizzando un dispositivo di compressione e un tubo radiogeno, ma in questo caso il rilevatore è un detettore digitale. I detettori digitali possono essere diretti e indiretti. I detettori digitali indiretti utilizzano schermi fluorescenti con ioduro di cesio (CsI) per convertire ciascun fotone X assorbito in centinaia di fotoni nella banda della luce visibile. 19 Dietro è affacciato allo schermo in CsI sono collocate delle matrici fotosensibili costituite da materiale come in diodi in silicio amorfo o dispositivi ad accoppiamento di carica CCD. Ogni diodo o ccd costituisce un pixel della matrice di acquisizione. Queste matrici misurano, pixel per pixel la luce prodotta dal rilevatore immediatamente affacciato. Il debole segnale elettronico proveniente da ciascun pixel viene amplificato e misurato da un convertitore analogicidigitale direttamente interfacciato a un computer. I detettori digitali diretti utilizzano elementi del rilevatore (anch’essi suddivisi in pixel) direttamente in grado di misurare il flusso dei raggi X per ogni pixel sebbene anche in questo caso si ricorra all’amplificazione e alla conversione analogico digitale. Un altro metodo per produrre mammogrammi digitali si basa sulla detezione indiretta basata su pannelli di selenio (Se) amorfo. I pannelli di Se amorfo sono eccellenti assorbitori di raggi X ed eccellenti condensatori di carica creata dalla ionizzazione nei siti dove i raggi X hanno interagito. 20 L’immagine digitale viene poi realizzata mediante un lettore di densità di carica superficiale costituito a secondadei casi da scanner laser o da matrice di diodi affacciata al pannello di Se. Ciascuno di questi metodi consente di produrre immagini digitali ad alta risoluzione.Un altro approccio alla mammografia digitale è quello radiografico computerizzato, che utilizza un fosforo fotostimolabile. Il detettore assorbe i Raggi X proprio come una cassetta schermo-pellicola; tuttavia, anziché emettere luce mediante fluorescenza subito dopo l’esposizione, l’assorbimento di Raggi X fa si che gli elettroni all’interno del fosforo, in prossimità dei centri di stimolazione, subiscono una transizione energetica relativamente stabile a livelli più elevati. Un opportuno laser scannerizza successivamente il detettore al fosforo, stimolando la transizione degli elettroni allo stato fondamentale con emissione di luce (blu). Indipendentemente dal tipo di detettore digitale utilizzato, l’importante è che questo assorba i raggi X che 21 attraversano la mammella, dispositivo di compressione e piano di appoggio, generando un segnale che viene amplificato e convertito in un segnale digitale. La struttura del detettore digitale determina il modo in cui i segnali di attenuazione sommati saranno distribuiti nei pixel che formeranno l’immagine digitale della mammella. Le dimensioni della matrice di acquisizione [numero di pixel per lato] determinano il potere risolutivo massimo del sistema di acquisizione in quanto non è possibile separare oggetti con distanze inferiori al rapporto tra la dimensione dell’immagine e il numero di pixel col quale è suddivisa quella dimensione. Il convertitore analogico-digitale determina quanti bit di memoria saranno utilizzati per immagazzinare le informazioni relative al segnale per ciascun pixel. Maggiore è il numero di bit impiegati dal convertitore analogico digitale per definire il contenuto di ogni pixel, maggiore è il range dinamico dell’immagine, ma maggiore è anche il costo informatico ed economico dell’immagazzinamento. 22 I sistemi analogici utilizzati in mammografia possono presentare una risoluzione di circa 20 pl/mm. Per produrre immagini che eguaglino questa risoluzione spaziale, un sistema digitale dovrebbe essere basato su pixeldistanziati di 25 um l’uno dall’altro. Ciò produrrebbe non solo bassi livelli di rapporto segnale/rumore ma anche gravi problemi di immagazzinamento e visualizzazione a causa delle elevate quantità di dati necessarie per produrre tali immagini.